La mobilità sostenibile

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sabato 16 giugno 2012

Come rimanere onesti…


…in un ambiente lavorativo che non lo è. Capita purtroppo di ritrovarsi in un luogo di lavoro che ha perso la sua etica e persegue obiettivi che non coincidono più con i nostri, come la competizione sfrenata e la voglia di emergere ad ogni costo. Come fare allora a continuare a lavorare (essendo oggi così poche le chance di cambiamento) con una cultura aziendale che ci è estranea continuando a mantenere saldi i nostri principi? Ecco alcuni consigli da seguire.

1. Siamo affidabili

La fiducia è uno degli elementi fondamentali nelle nostre vite in generale. È importante, soprattutto per i capi, sapere di potersi fidare di qualcuno. Dimostriamo che se qualcosa va male, può contare su di noi perché si possa giustificare l’accaduto.

2. Teniamoci al di sopra dei rimproveri

Manteniamo la linea di comportamento che noi riteniamo corretta, facciamo quello che faremmo se fossimo soli al mondo. Non facciamo qualcosa solo perché crediamo sia quello che ci si aspetta da noi.

3. Diciamo no qualche volta

È vero, è difficile dire di no al capo. Tutti vorremmo essere allineati. Ma spesso il pericolo in cui incorre chi ha più potere è quello di nascondere le proprie debolezze e farsi isolare dal mondo, allontanandosi dalla realtà. Se lo riteniamo giusto, rifiutiamo quello che ci viene chiesto.

4. Guardiamoci le spalle

Ricordiamoci che tutto quello che facciamo può esserci rivolto contro. Oggi è molto semplice riconoscere l’ipocrisia al lavoro. Le vecchie generazione erano brave nel nascondere gli errori. Ora viviamo in un’epoca di grande trasparenza per la facilità di accesso ai dati. L’attenzione da parte nostra perciò deve essere doppia.

5. Modelliamo il nostro profilo

Consideriamo il nostro atteggiamento verso il mondo. Siamo aperti agli altri o innalziamo barriere, soprattutto quando sappiamo di essere in torto? Cerchiamo di valutarci obiettivamente e di correggere il tiro. Chiediamo alle persone di cui ci fidiamo quali sono i campi in cui abbiamo margine di miglioramento. Rendiamoci più disponibili verso gli altri.

6. Tagliamo i rami secchi

Rivediamo il nostro network di conoscenze e abbandoniamo chi riteniamo non segua i nostri stessi standard. Anche se ci consideriamo una persona forte e indipendente, subiamo sempre un po’ l’influenza di chi ci sta accanto. Quindi circondiamoci di persone positive. Invece di giustificare il comportamento altrui, chiediamoci se ci piace avere vicino persone da dover giustificare.

7. Valutiamo il nostro comportamento

Siamo sinceri e affidabili, oppure ci prendiamo gioco delle persone? Non importa da quanto tempo conosciamo un collega o un cliente, non diamo mai per scontato il nostro rapporto. L’arroganza e la noncuranza ci rendono agli occhi degli altri diversi da come vorremmo essere percepiti. E minano la nostra credibilità e la possibilità di riscatto.

8. Chiediamo e diamo feedback

Ricordiamoci di dare e chiedere spesso feedback alle persone con cui lavoriamo. Questi scambi regolari sono l’impalcatura su cui costruire la fiducia reciproca. Cerchiamo di giostrarci al meglio tra comunicazione formale e informale, in modo da creare complicità oltre che trasparenza. Essere affidabili per gli altri è il modo migliore per indurre gli altri a esserlo con noi.

9. Gestiamo il rischio

Riflettiamoci bene prima di accettare di fare qualcosa che ci viene richiesto. Consideriamo le implicazioni. E verifichiamo la nostra “bussola etica”. Se non ci piace, cambiare direzione sarà un gran favore fatto al nostro capo, all’azienda e a noi.

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http://tuttosullavoro.libero.it/gallery/16734/come-rimanere-onesti/?pid=1670