La mobilità sostenibile

La mobilità sostenibile

sabato 11 settembre 2010

http://slc-cgil-catania.blogspot.com/2010/08/ma-bonanni-fa-ancora-il-sindacalista_15.html

La Matita Rossoblu: A volte anche un grillo parlante può creare "movim...

La Matita Rossoblu: A volte anche un grillo parlante può creare "movim...: "Ieri alla riunione dei Grandi il burattino ha tentato di imporre il suo pensiero a tutti i partecipanti il meeting. Peccato si siano scopert..."

A volte anche un grillo parlante può creare "movimento"

Ieri alla riunione dei Grandi il burattino ha tentato di imporre il suo pensiero a tutti i partecipanti il meeting. Peccato si siano scoperte le mediocri alleanze con Lucignolo. La metastasi del "ghe pensi mi" appare nella sua forma mefitifica, accompagnata da strali di ricerca della legalità." Lo denuncio" Ha urlato il compositore del pensiero solitario. Ma denuncia chi? Per cosa?Chè denuncia !? L'amore della conoscenza e della verità non abita in quella casetta rossa? Oppure giacchè la rabbia spegne "il lume" della ragione allora l'attacco contro i lavoratori sarà la prossima fiammata? Buon lavoro presto avrete notizie della battaglia che si avvicina.
Lanciare proclami di agosto non è mai da persona trasperente e sicura, un settembre si prepara e poi l'autunno ci dirà dove il male ha annidato la metastasi dell'antidemocrazia.

venerdì 10 settembre 2010

Pomigliano: e se Epifani e la Cgil scavalcassero la Fiom?

Il segretario dice di non volerlo fare, ma può farlo. Le ultime modifiche allo statuto del Sindacato, approvate dal Congresso 2010, permetterebbero al livello nazionale di avocare la trattativa su Pomigliano, escludendo i metalmeccanici dalla partita.
L’accordo è separato, a Pomigliano d’Arco. La Fiom non ci sta: le richieste della Fiat sono troppo esose, somigliano a un nuovo schiavismo e sollevano persino dubbi di incostituzionalità. E il più grande e potente sindacato delle tute blu italiane, non firma. Per Emma Marcegaglia, a capo di Confindustria, il no dei metalmeccanici Cgil è “incredibile”. Per Maurizio Landini, a capo da soli due mesi della Fiom, la proposta è in realtà un “ricatto infirmabile”. E la situazione è in stallo: tutti si augurano che non sia Sergio Marchionne a cambiare idea, e a lasciare la produzione della Nuova Panda li dov’è, ovvero,  in Polonia.
LE FATICHE DEL SEGRETARIO - Eppure, comprensibilmente, il più preoccupato è il Segretario Nazionale della Cgil, Guglielmo Epifani. E’ noto che il Segretario confederale non si trova per nulla in sintonia con la decisione dei suoi metalmeccanici di disertare la firma dell’accordo con il Lingotto. “Avete esagerato, vi siete spinti troppo in là. Non potete adoperare i termini che avete usato finora, non potete permettervi di far saltare l’accordo”, ripeteva Epifani a Landini solo ieri, in un retroscena riportato dalla Stampa. Adesso, per Epifani, bisogna limitare i danni e cercare di andare avanti salvando il salvabile. Un colpo al cerchio e uno alla botte: le richieste della Fiat palesano profili di “illegittimità”, ma la Fiom deve “limitare l’area del contenzioso“. E agita, il Segretario Nazionale, il feticcio del referendum: sa bene che se i lavoratori fossero consultati, nessuno voterebbe no al mantenimento del proprio posto di lavoro. E “voi della Fiom avete sempre detto che il referendum è uno strumento sacro. Ma se i lavoratori dicono di sì, come farete a dire di no?”
COMMISSARIARE - In realtà, un’altra strada per uscire da questa empasse c’è. Solo che Epifani non la vuole percorrere: è la strada del “commissariamento” della Fiom. Ovvero dell’avocazione al livello nazionale della vertenza sui metalmeccanici di Pomigliano, esautorando il sindacato delle tute blu, troppo ribelle, troppo rumoroso, troppo più a sinistra, su posizioni, per Epifani, insostenibili. Potrebbe, ma non vuole:  “non posso commissariare la Fiom” dice. Non vuole, in realtà, o pensa di non riuscirlo a fare: ma gli strumenti, attualmente, li ha. Dobbiamo ritornare poco indietro nel tempo, all’ultimo congresso della Cgil, a Rimini, in cui si affrontarono proprio le posizioni ancora oggi in campo. Da un lato la Fiom, con la mozione di minoranza, dall’altro il correntone di Guglielmo Epifani, rieletto segretario con percentuali bulgare, l’80%. E fra i punti che Epifani fa modificare dopo la vittoria, ve ne sono alcuni dello Statuto: uno, in particolare, causa feroci discussioni fra i delegati delle mozioni. L’articolo 16, infatti, recita nel nuovo testo che “al solo Comitato Direttivo della CGIL nazionale è affidato, altresì, il compito di deliberare sulle piattaforme e sugli accordi interconfederali”. Al livello nazionale, dunque, è deferita in via esclusiva la competenza a decidere su quelle vertenze che coinvolgono rapporti con altre associazioni confederali.
LA PIETRA DELLO SCANDALO – Quando si approvò l’articolo, volarono parole grosse. Per Gianni Rinaldini, allora segretario Fiom, la modifica era “una cosa inaccettabile, che cambia la natura della Cgil”: perchè la nuova formulazione dello Statuto consente al livello nazionale di scavalcare i livelli confederali. Tanto è vero che la mozione di minoranza propose di legare l’esercizio, da parte del comitato direttivo nazionale, di questa modifica statutaria, alla previa deliberazione dei sindacati di categoria coinvolti nella vertenza: proposta bocciata dagli epifaniani, che forti del loro vasto consenso, si sono poi modificati lo Statuto da soli. In che modo dunque si potrebbe esautorare la Fiom? Avendo la volontà politica di portare il dibattito a un livello superiore. Se Epifani decidesse che, su Pomigliano, non può bastare l’accordo delle associazioni di categoria, ma fosse necessaria una deliberazione nazionale, e soprattutto fosse necessario dialogare con Bonanni ed Angeletti, ovvero con la Cisl e la Uil ai massimi vertici, la vertenza sulla fabbrica campana rientrerebbe appieno nella definizione di “accordo interconfederale”: e come tale, spettante unicamente al livello nazionale.

NON TUTTO SI PUO’ FARE – Non sarebbe difficile, in teoria, dunque: basterebbe dire che si rende necessario un coordinamento a livelli più alti, “per definire una linea d’azione comune”, o simili, e la Fiom non avrebbe armi statutarie per opporsi alla decisione. In pratica, Epifani non sembra aver intenzione di fare questo passo, stando a ciò che già dichiarato. Una spiegazione potrebbe essere che, essendo la Fiom troppo forte in questa fase, e avendo il Segretario davanti a se ancora due mesi soli di mandato sulla poltrona di Corso d’Italia, potrebbe non voler alzare ulteriormente il livello dello scontro interno. Il che sarebbe presumibilmente automatico se venisse applicata quella norma che, quando fu approvata, fece dire a Giorgio Cremaschi, altra storica tuta blu Cgil, che il Congresso del principale sindacato italiano “lo aveva vinto Bonanni”. Inoltre, una decisione del genere avrebbe una portata veramente storica: un sindacato nazionale scavalcherebbe una delle parti di cui è composto, ovvero una delle associazioni di categoria, per firmare al suo posto. Una situazione davvero molto delicata, che ha un solo precedente, e nemmeno del tutto analogo: bisogna infatti risalire a quando, dopo la marcia dei quarantamila colletti bianchi Fiat, i sindacati nazionali corsero a firmare in fretta e furia i contratti al centro delle vertenze, imponendo alle proprie sezioni operaie di sbaraccare lo sciopero generale. Ma quella vicenda, infatti, è già Storia.

mercoledì 8 settembre 2010

Fine giugno 2010 trovi in giro l'avviso di Assemblea dei lavoratori in preparazione dello sciopero del 9 luglio. Salta all'occhio la moltitudine di impianti convocati alla stessa ora nello stesso posto, vabbè che siamo in estate,penso, ma dove li mettiamo tutti i partecipanti nella sala indicata non ci stanno.
Poi più in basso dopo l'ordine del giorno leggo che si parlerà dello sciopero del 29 maggio 2010.
Hoibò ma che scrivono, va da se che è un refuso, ma cribbio un comunicato ufficiale esposte nelle bacheche e conocordato con tutte le sigle sindacali con una svista macroscopica.

Arriva il sei luglio andiamo a farci un'ora di assemblea, non siamo arrivati a fine anno che le ore sono state tutte consunte. Il primo quarto d'ora lo spendiamo ad aspettare che la sala deputata ad accoglierci si liberi. Simpatico vedere esporre dal sindacalista la regolare richiesta, ti viene da pensare: se devi tenere un'assemblea NON puoi arrivarci dopo i convocati no!
Pazienza ci si sposta altrove, intanto qualcuno decide di disertare l'impegno e rientrare al lavoro, altri li seguiranno a breve per termine dell'ora prevista. Rimaniamo in pochi, ma pochi eravamo, anche le segreterie rappresentate sono poche 4 su sette.
Ho ascoltato gli interventi dei colleghi con attenzione, la domanda ricorrente era: "a che punto siamo col contratto? Con l'attivazione del fondo di accompagnamento? Cosa il sindacato rispetto a queste aspettative a ii mal di pancia dei lavoratori vuol fare?" Le risposte le ho trovate demenziali esse percorrono la sala nello stupore assoluto dei convitati, un esempio " Eh badate che al fondo non ci si accede per alzata di mano, vanno prima gli uffici, gli inodonei, la cargo, e sopratutto le eccedenze ha sopraggiunto l'altra segreteria."  Bene penso hanno già le liste, sarà l'unica trattativa che riusciranno a fare ho pensato tra me e me.
Intervengo nella discussione animando una delle segreterie che alza il tiro nei miei confronti accusandomi di avercela con il sindacato ( da che pulpito devo sentire la predica ).

Lucignolo da tempo ha adottato il sistema un favore una tessera, tante tessere tante revoche ed io mi sistemo.

Il mio intervento in sintesi era la formale richiesta a fronte dell'insaziabile dimagrimento di posti di lavoro, di un vero piano industriale per capire in questa azienda quante risorse occorrono per realizzare quello che il CDA ha in mente, chiedendo sopratutto dove fossero finiti i 18000 quescenti che hanno permesso all'azienda di fermare il fabbisogno a 77 000 anzichè 95 000 conocrdati. Stai a vedere che mentre si firmavano i prepensionamenti nessuno ha tenuto i conti di quanta forza lavoro e quanti milioni abbiamo pagato?
L'attacco nei miei confronti è stato continuo durante il mio intervento questi ha cercato più volte di interroppermi,al punto che alcuni colleghi, si son sentiti di dover intervenire in mia difesa
Ma il peggio è stato sentirsi dire con tanto di dito puntato" sapete perchè il sindacato è in difficoltà, perchè poi quando a te, a te ed a te serve una raccomandazione e al sindacato che la cercate.
Mi era venuta voglia di chiedere se conoscesse qualche segreteria che attuasse queste poLLitiche.
Cari amici l'intuito che si sctaenò alla lettura della svogliata locandina di invito, lo stupore e la rabbia nel sentire tutta una serie di inutili affermazioni come" il sindacato fa quel che può" Oppure adesso bisogna essere più conciliativi perchè" in regione è cambiata l'aria", lasciatemelo dire, Il pizzino di FILT sfornato all'indomani di questa assemblea è la firma di come taluni personaggi predichino bene e razzolino male.

E fu così che Lucignolo suggeri al suo nuovo amichetto "il burattino con la  testa di legno" una strategia delatoria da reinvigorire perchè in questo paese , purtroppo è in corso la guerra tra Onesti e Disonesti da qualche decennio.

08 settembre 2010

martedì 7 settembre 2010

Rino Gaetano E cantava le canzoni

Rino Gaetano Resta vile maschio dove vai

Caron Dimonio dall'occhi di brace ( quale traghetto per i lavoratori Tirrenia)

Tirrenia/ Uilt: Bene incontro con Matteoli, sciopero revocato


Caronia: accettate nostre richieste

Roma, 7 set. (Apcom) - Giudizio positivo per la Uil Trasporti sull'incontro di ieri con il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, sul caso Tirrenia. Il sindacato per tanto ha deciso di revocare lo sciopero già differito il 30 e 31 agosto scorsi a data da destinare. "L'accoglimento da parte del ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Altero Matteoli e del Governo - sottolinea il segretario generale Giuseppe Caronia - delle richieste da noi avanzate come precondizione per riprendere un confronto di merito sul processo di privatizzazione di Tirrenia e Siremar quali, la garanzia della continuità aziendale in attesa di procedere alla vendita dei complessi aziendali anche separatamente e quindi il non ricorso allo spezzatino, il mantenimento dei livelli occupazionali, la continuità contrattuale, l'impegno alla proroga delle convenzioni, ci porta ad esprimere un giudizio positivo sull'esito dell'incontro di ieri 6 settembre e pertanto lo sciopero, inizialmente indetto per il 30 e 31 agosto e differito in attesa del suddetto incontro, è revocato."

Rbr
" IL RIFORMISTA "

domenica 5 settembre 2010

Gare ferroviarie: da Bresso la garanzia che saranno tutelati i lavoratori

Risultato della trattativa con Bresso e Borioli presenti le segreterie di FIT CISL - UILT assente la FILT incontro del 19 marzo 2010 Ero presente nella duplice veste di RSU e membro  del forum trasporti del gruppo PD regionale


L'intervento è stato prioritariamente rivolto per la creazione di una cabina di regia coinvolgente tutte le parti interessate, e particolare lo stato di attenzione  da rivolgere ei colleghi delle officine.
Quella sera la Filt ha ritenuto non importatnte esserci.

24 marzo 2010

Gare ferroviarie: da Bresso la garanzia che saranno tutelati i lavoratori

Oggi la presidente Bresso ha preso la parola direttamente, con una pagina sui giornali, per rassicurare i lavoratori del settore ferroviario circa la salvaguardia dei livelli occupazionali, diritti e salari, relativamente all’avvio delle gare per il servizio ferroviario regionale. Questo il testo della presidente:
I lavoratori del settore ferroviario temono che la scelta di mandare a gara il servizio regionale, rompendo anni di monopolio, metta in discussione i loro diritti e gli attuali livelli occupazionali.
In queste ore è in corso uno sciopero del settore, che non ci coinvolge direttamente, ma che mi spinge a sgombrare il campo da possibili equivoci e strumentalizzazioni.
Il capitolato di gara, inviato in questi giorni alle aziende che avevano espresso le manifestazioni di interesse, contiene la clausola sociale. Tale clausola, frutto della trattativa condotta dall’assessore Daniele Borioli in questi mesi, garantisce elementi sostanziali a tutela dei lavoratori.
In particolare, l’impresa affidataria:
  • Dovrà assumere tutto il personale dipendente dell’attuale azienda occupato nei servizi a gara
  • Dovrà assicurare l’applicazione del contratto nazionale delle attività ferroviarie e dell’accordo di confluenza del 2003
  • Dovrà mantenere l’inquadramento contrattuale e il trattamento economico goduto in Trenitalia al momento dell’eventuale subentro
E’ inoltre previsto che l’impresa attuale, unitamente al TFR, liquidi ai dipendenti ferie, permessi e altre competenze relative al rapporto di lavoro intercorso.
Per quanto riguarda i lavoratori di Trenitalia oggi impiegati nella manutenzione e quelli dei servizi accessori, appaltati a ditte esterne, la Regione individuerà con i nuovi gestori i meccanismi per garantirne prioritariamente l’occupazione.
Al fine di garantire la piena efficienza del sistema, tutelando i diritti e lo sviluppo del lavoro ferroviario, la Regione ha approvato l’attivazione di una cabina di regia che governi i processi d’integrazione tra i servizi di volta in volta mandati a gara e quelli ancora gestiti per affidamento diretto. Ciò fino al completamento del processo di liberalizzazione.
La scelta di mandare a gara il servizio ferroviario porta il Piemonte all’avanguardia in Italia, tutela i soldi pubblici e i diritti di chi ogni giorno prende il treno. Inoltre, punta a riqualificare un settore che anni di monopolio e scelte sbagliate hanno depauperato, creando condizioni difficili per gli stessi lavoratori.
E’ una scelta che non attacca il lavoro dei ferrovieri: anzi, intende ridargli valore. Perché un servizio ferroviario che fa utili e si sviluppa. E noi vogliamo aziende sane, che offrano servizi di qualità e capaci di crescere nel fatturato e nell’offerta di lavoro.

IL TPL del piemonte a chi interessa?

http://tim_ambiente.ilcannocchiale.it/?YY=2009&mm=9

Solo un anno fa abbiamo dato un segnale molto forte che ha visto coinvolti i ferrovieri del Comitato promotore, i politici, la cittadinanza tutta. Un segnale forte ma inascoltato dai rappresentanti territoriali, veri disertori dell'evento.

La ripartenza comincia da qui!

 
Il 30 luglio è la data in "calce" ( la materia che avrebbe voluto usare un certo modo di essere sindacalista)
Quindi all'indomani di una bella battaglia, vinta con il sacrificio dei ferrovieri sai FILT che Fa? Chiede la deleggittimazione della RSU con maggior consenso nella categoria QUADRI cancellando difatti l'intero organismo, giacchè degli altri eletti non vi è più traccia.
Se questo pizzino non è dimmi cos'è.
L'oggetto: Ti mando a dire che c'è
La RSU da CANCELLARE.









FILT-CGIL FIT-CISL UILTRASPORTI UGL Trasporti ORSA Trasporti FAISA FAST
Segreterie Nazionali

La piena riuscita dello sciopero nazionale di 24 ore dell’8-9 luglio ha confermato il sostegno e la
determinazione delle lavoratrici e dei lavoratori del trasporto locale, del trasporto ferroviario e dei
servizi nella vertenza sul nuovo CCNL della Mobilità.
Fino alle ore immediatamente precedenti a questo nuovo sciopero, le Segreterie Nazionali Filt-Cgil,
Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti, Orsa, Faisa, Fast hanno profuso il massimo sforzo negoziale
perché si potesse evitare, attraverso il concreto avanzamento della trattativa, una giornata di lotta
che ha imposto pesanti sacrifici ai lavoratori e agli utenti del settore.
Nonostante fosse già evidente, la sera del 7, che mancassero le condizioni per imprimere la
necessaria svolta al negoziato, il confronto in sede ministeriale è proseguito anche la mattina dell’8
e, in via assolutamente straordinaria, per l’intera giornata di venerdì 9, durante lo sciopero.
Un confronto sviluppatosi su una controproposta sindacale che ha imposto alle controparti
datoriali di misurarsi sulle questioni di merito e che, in particolare, ha costretto Anav e Asstra al
tavolo di trattativa, provocatoriamente abbandonato da due settimane con motivazioni
inconsistenti ed evidentemente strumentali.
D’altra parte, i rappresentanti ministeriali di Infrastrutture e Trasporti e del Lavoro che stanno
coordinando il negoziato hanno potuto verificare i comportamenti di ognuna delle parti
protagoniste del negoziato e le vere responsabilità di ciascuno in una trattativa che ha da tempo
maturato le condizioni per essere chiusa sui 4 punti individuati dal Protocollo Ministeriale del 14
maggio 2009 e che, invece, viene artatamente mantenuta aperta da Anav e Asstra in modo
palesemente irresponsabile.
Adesso il Ministro di Infrastrutture e Trasporti e il Ministro del Lavoro dispongono di una
descrizione analitica e dettagliata dello stato della trattativa e possono dare seguito agli impegni
assunti dai loro rappresentanti alla fine della scorsa settimana:
• attivare un’iniziativa che liberi il campo dagli atteggiamenti ambigui e dilatori e, più
recentemente, arroganti ed irresponsabili, di quelle parti datoriali che hanno finora impedito la
nascita del nuovo CCNL della Mobilità ed il rinnovo contrattuale;
• dare un contributo concreto perché sia ripristinato il percorso contrattuale definito nel
Protocollo dello scorso anno, sottoscritto dallo stesso Ministro di Infrastrutture e Trasporti.
Vanno rapidamente determinate le condizioni perché il lavoro di questo settore sia
dotato, anche attraverso l’adozione di opportune clausole sociali, di uno strumento
contrattuale idoneo ad affrontare i processi di riassetto in atto e ai lavoratori sia
riconosciuto il diritto di tutelare il loro reddito, le loro condizioni di lavoro,
l’occupazione.
È indispensabile un’iniziativa tempestiva ed efficace che eviti un ulteriore
inasprimento della vertenza: adesso, nessuno ha più davvero alibi…
                        Le Segreterie Nazionali                          Roma, 15 luglio 2010

addà passà a nuttata

03.09.2010 ore 14:51
Ferrovie: Claudiani, non ritardare l’innovazione nelle FS
Gli investimenti insieme con l'adeguamento tecnologico dei mezzi per le FS non dovrebbero essere ostacolati da continui e stucchevoli ricorsi amministrativi che finiscono inevitabilmente per ritardare l'innovazione e nuocere alla concorrenza e al mercato. È questo il commento del Segretario Generale della Fit-Cisl Claudio Claudiani in merito alle notizie rilanciate dalle fonti di informazione circa la sospensione decisa dal Tar del Lazio della gara per i nuovi treni ad alta velocità del gruppo FS.
Il riproporsi in Italia di quella che ormai può essere considerata una consolidata prassi di routine di ricorsi e controricorsi amministrativi in tema di infrastrutture, di trasporti, di gare e di appalti non fa - precisa Claudio Claudiani - che allontanare il Paese da quella modernizzazione che ne costituisce un elemento fondamentale e che già oggi pone seri problemi di competitività in ambito europeo e internazionale.
Occorre garantire rispetto ai processi di liberalizzazione nei trasporti - conclude il Segretario Generale della Fit-Cisl - una reale e leale concorrenza, senza frenare l' innovazione delle società pubbliche, consentendo che i privati si avvantaggino di ulteriori perdite di tempo o lungaggini burocratiche. Il mercato regolato e trasparente ha bisogno di scelte rapide e di investimenti, quelli pubblici non possono indiscriminatamente essere messi in forse da processi burocratici, sovente dovuti non a questioni di merito, bensì ad un improprio senso di competizione. I tribunali se proprio debbono essere chiamati a decidere lo facciano, almeno in questi casi di indubbia utilità pubblica, in tempi rapidissimi.
http://www.filtcgil.it/documenti/28.07.07%20sentenza%20trib%20To%20vertenza%20filt-sda.pdf

Stesso anno stessa guerra, due generali stesso esercito, un campo di battaglia i diritti sindacali gli iscritti FILT i funzionari esterni FILT diverso l'esito, la manovra, il trattamento poi i dubbi ci attanagliano.

Contro la SDA Pretore del Lavoro.

Le intimidatorie aziendali, contro la RSU Quadri: Spallucce per alzare la posta e vendere meglio l'approccio.

W.Lademocrazia.ebasta

Due pesi due misure quanti altri interessi?

L'asse definito dall'equazione Cesarista di FILT & FIT ( Fuori UILT & C. ) la voce unica!!??

Nel corso delle assemble è emerso con chiarezza lo stato di incertezza e preoccupazione dei lavoratori, delle lavoratrici e delle loro famiglie, anche a seguito dell’accoglimento del Tribunale fallimentare di Roma dello stato di insolvenza della società.

Le scriventi Segreterie territoriali apprendono con favore la dichiarazione ultima del Governo in ordine alla mancata volontà di procedere con lo smembramento delle singole linee e delle singole navi che rappresenterebbe un vero scempio dal punto di vista occupazionale e sociale.

Inoltre si ribadisce che risultano comunque prioritari:
• la tutela dell’occupazione diretta (amministrativi e marittimi) e dell’indotto logistico - portuale di Genova;
• il mantenimento dei livelli retributivi;
• l’erogazione del servizio di continuità territoriale nell’interesse della collettività.

Filt-Cgil e Fit-Cisl confermano, altresì, di aver richiesto urgentemente un incontro al Prefetto di Genova alla presenza del Comune di Genova, della Provincia di Genova e della Regione Liguria.

Da ultimo le scriventi Segreterie auspicano che il Governo convochi quanto prima le parti sociali per l’avvio di un confronto fermo restando che, in caso contrario, nel rispetto delle legge ed a tutela dei diritti dei lavoratori, proclameranno lo sciopero."  domani 6 settembre


www.cittàdigenova.it