La mobilità sostenibile

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venerdì 3 settembre 2010

Un diario al rovescio

E' come riavvolgere il nastro, senza she strani rumori nati da idiomi sconosciuti, catturino l'attenzione dell'ascoltatore, in tal caso del lettore del Diario al rovescio.
Tutto sommato, preferisco dare passo dopo passo a chi legge, la necessaria chiarezza di come a volte, giungere in un collo di bottiglia, non sia la camera della morte, come il branco di tonni che va alla mattanza, fiducioso che quel corridoio porti all'obiettivo.
No! Non si tratta di questo, ma di amore della verità piuttosto, un amore viscerale da calare  in una realta orami fatiscente di  scenario marciscente, dove se non omologato verrai respinto uan realtà fatta di un mondo compiuto,affezionato al presente per non turbare equilibri di sapore di etiche inutili ed ancestralmente ancorato al conservatorivismo estremo. Ma  che deve necessariamente cambiare, deve dare  spazio al cambiamento, dalle crisi si esce necessariamente in modo diverso, dalla crisi avviene il cambiamento, ma se questo non è un cambianto struttrale, governato dalla capacità di conoscere anzietempo l'effetto delle ricadute, allora sarà solo parte del solito giro.
La partenza del racconto si avvicina, ancora pochi elementi per poter comporre un puzzle di azioni scomposte, nate dall'insipienza, dalla mancanza di conoscenza ed intelletto.
Resa fattibile haimè! Dal replicante immobilismo, regalato dalle cooptazioni che di meritocratico e di democratico non possiedono manco l'etichetta.

martedì 31 agosto 2010

Lo strabismo sindacale

E' un pomeriggio afoso di agosto, le ferie già trascorse hanno lasciato il senso di benessere, di ozio gioioso, alla cadenzata levata mattutina, fatta di poca voglia di cattivo senso del lavoro o NON lavoro. Arrivato al mio posto di servizio, accesa quella potentissima magica macchinetta che mi consente di comunicare anche se non ho voce. LEGGO POSTA! Tutto come sempre tranne qualche strafalcione sindacale ohibò! Che mi tocca leggere incredulo, il principio di PETER attuato come un algoritmo, preciso,prevedibile quanto insulsa la comunicazione che mi giunge.
Chi mi scrive cade sul suo "mi dispiace" e cade sulle mie s..palle per l'ignoranza che supera l'arroganza di chi a questi ha scritto. Una comunicazione che forse credeva mai avrei avuto.
Tutto scappa via nel primo pomeriggio quando, uscito da lavoro andai ad accompagnare Claudio nel suo ultimo viaggio, ad onorarLo con la presenza dei componenti l'associazione di cui egli ne era a diritto consigliere.
Claudio se ne andato ha raggiunto Natale hanno in comune oltre l'essere stati colleghi, la stessa grande tragedia di essere andati via dalla vita troppo in fretta, addolorati da una vita resa complicata da tante cose e da una prospettiva di futuro forse in ombra.
Forse per Loro troppo incerta.

Vado di seguito a lasciare a chi legge il frutto di un lavoro, un dibattito ancora in corso in mail, un dibattito che da qui potrebbe proseguire, i suggerimenti, le sensazioni a qualsiasi titolo qui sono gradite, mai verranno additate con pessima superficialità. Il valore delle vita umana è direttamente proporzionale al rispetto dei diritti UMANI.