La mobilità sostenibile

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venerdì 3 settembre 2010

Un diario al rovescio

E' come riavvolgere il nastro, senza she strani rumori nati da idiomi sconosciuti, catturino l'attenzione dell'ascoltatore, in tal caso del lettore del Diario al rovescio.
Tutto sommato, preferisco dare passo dopo passo a chi legge, la necessaria chiarezza di come a volte, giungere in un collo di bottiglia, non sia la camera della morte, come il branco di tonni che va alla mattanza, fiducioso che quel corridoio porti all'obiettivo.
No! Non si tratta di questo, ma di amore della verità piuttosto, un amore viscerale da calare  in una realta orami fatiscente di  scenario marciscente, dove se non omologato verrai respinto uan realtà fatta di un mondo compiuto,affezionato al presente per non turbare equilibri di sapore di etiche inutili ed ancestralmente ancorato al conservatorivismo estremo. Ma  che deve necessariamente cambiare, deve dare  spazio al cambiamento, dalle crisi si esce necessariamente in modo diverso, dalla crisi avviene il cambiamento, ma se questo non è un cambianto struttrale, governato dalla capacità di conoscere anzietempo l'effetto delle ricadute, allora sarà solo parte del solito giro.
La partenza del racconto si avvicina, ancora pochi elementi per poter comporre un puzzle di azioni scomposte, nate dall'insipienza, dalla mancanza di conoscenza ed intelletto.
Resa fattibile haimè! Dal replicante immobilismo, regalato dalle cooptazioni che di meritocratico e di democratico non possiedono manco l'etichetta.