La mobilità sostenibile

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giovedì 21 luglio 2011

La solidarietà non conosce più la sindacalizzazione

Genova - Sono pronti a ridurre i loro compensi a favore di ventuno colleghi che altrimenti farebbero lezione senza essere retribuiti. I 541 ricercatori dell’Università di Genova hanno presentato ieri una proposta di concreta solidarietà al Senato accademico e al consiglio di amministrazione dell’ateneo, riuniti per l’ultima seduta prima delle vacanze estive.




Il caso nasce dalla scomoda posizione in cui si trovano ventuno ricercatori con contratti a tempo determinato antecedenti la riforma Gelmini che ammette solo la presenza di ricercatori a tempo indeterminato e attribuisce loro compiti didattici retribuiti.



Le linee guida del rettore Giacomo Deferrari per il piano dell’offerta formativa del prossimo anno prevedono però che anche gli ante-Gelmini a tempo determinato possano tenere corsi e lezioni. Peccato che a bilancio per l’attività didattica dei ricercatori a tempo indeterminato ci siano 700.000 euro ma nulla sia previsto per quelli a tempo determinato.



Da qui la richiesta dell’assemblea dei ricercatori che venga estesa agli ante-Gelmini la remunerazione prevista per l’attività didattica dei ricercatori a tempo indeterminato. Come? Con la riduzione della remunerazione aggiuntiva dei ricercatori a tempo indeterminato che faranno più di 60 ore di didattica.



«Questo - spiegano - è il risultato condiviso di valutazioni di equità e di solidarietà rispetto a colleghi particolarmente privi di tutela». La decisione sarà presa a settembre.