..............................................................Esiste
però la cronaca dei fatti. Eppure la Camusso, di fronte a tanta
cronaca, ha deciso di replicare passando direttamente alle vie legali,
ovvero querelando il Tg1 per diffamazione con annessa richiesta di
danni. L’azione legale è stata intrapresa, altro fatto alquanto anomalo
per un sindacato che è sceso in piazza per la libertà di stampa (di chi a
questo punto, viene da chiedersi), saltando addirittura la casella del
diritto di replica con richiesta di rettifica, come ha chiesto
addirittura l’Associazione Stampa romana, il sindacato
dei giornalisti della Capitale, storicamente vicina alla Cgil. Per dire,
il giorno dello sciopero generale gli uffici del sindacato romano erano
chiusi. Ma quando è troppo è troppo. «Dobbiamo ribadire con fermezza
che riteniamo la denuncia per diffamazione un inaccettabile sistema
intimidatorio nei confronti dei colleghi», recita una nota emessa in
serata da Stampa romana, «non sarebbero mancati i metodi per rimediare,
là dove lo si fosse ravvisato, a un errore o a un’incompletezza: la Cgil
poteva chiedere una rettifica o di rendere conto delle proprie
posizioni, magari attraverso un’intervista della stessa Camusso al Tg1.
La libertà d’informazione si fonda su due cardini: l’autonomia dei
giornalisti e la tutela dei cittadini, entrambe vanno tutelate pena uno
squilibrio che finirebbe per mettere a rischio uno dei pilastri della
convivenza democratica».
E
ora la Camusso che fa, querela anche il sindacato romano? Sostenendo,
magari, che la nota di Stampa romana ha lo stesso tono diffamatorio del
Tg1, accusato di aver trasmesso un servizio «lesivo dell’onore, della
reputazione e dell’immagine della Cgil»...................................http://www.libero-news.it/blog.jsp?id=1672#.TnI8VpO6FxU.facebook